Il mistero di Gustavo Rol

Chi era davvero Gustavo Rol? Il mistero dell’uomo che sfidò le leggi della realtà

Nato a Torino nel 1903, Gustavo Adolfo Rol è una delle figure più enigmatiche del panorama italiano del Novecento. Banchiere, pittore, violinista, poliglotta e collezionista d’arte…ma soprattutto, protagonista di fenomeni che ancora oggi dividono scienza e spiritualità.

Chi lo ha conosciuto parla di eventi inspiegabili: telepatia, precognizione, materializzazioni improvvise. Ma Rol rifiutava le etichette: non si definiva mago né sensitivo. “Io non ho poteri. Io so.”, ripeteva.

La “scoperta tremenda” e il Codice Rol

Rol raccontava che tutto cambiò durante un soggiorno a Marsiglia, negli anni ’30. In un momento di intensa meditazione, comprese una “legge universale” che metteva in relazione il colore verde e la quinta musicale. Questa formula, che lui stesso chiamava Codice Rol, apriva le porte a una percezione espansa della realtà.

Secondo lui, in specifiche condizioni vibrazionali, l’essere umano poteva accedere a capacità superiori; una visione affascinante, che anticipa per certi versi tematiche care alla fisica quantistica e alla psicologia transpersonale.

Testimoni incredibili, prove mai smentite

Nonostante non abbia mai accettato apparizioni pubbliche o esperimenti televisivi, Rol si esibiva spesso in ambiti privati, alla presenza di ospiti illustri: Gianni Agnelli, Federico Fellini, Gino Bartali, Giulio Andreotti, solo per citarne alcuni. Questi raccontavano fenomeni come la lettura del pensiero ed il contatto con i defunti, ma nessuno, tuttavia, riuscì mai a provare che si trattasse di trucchi, né a replicarli.

Un episodio emblematico coinvolge il divulgatore scientifico Piero Angela, noto scettico. Durante un incontro, Angela mise alla prova Rol chiedendogli di leggere a distanza un libro che non apparteneva alla libreria presente. Rol accettò la sfida e Angela contattò telefonicamente un amico a Boston, chiedendogli di aprire un libro a caso. Rol, comodamente seduto nella sua poltrona, iniziò a elencare le parole presenti nel testo, lasciando Angela incredulo. Questo episodio è stato riportato da Rol stesso ed altri testimoni e mai smentito da Angela.

Gli ultimi giorni: presagi e fenomeni inspiegabili

Nel settembre del 1994, Rol fu ricoverato all’ospedale Molinette di Torino. Appena iniziato il ricovero, aveva rifiutato categoricamente di essere sistemato nella stanza numero 8, affermando di non sentire una bella energia. Tuttavia, successivamente, fu trasferito proprio in quella stanza, dove morì poco dopo.

La dott.ssa Catterina Ferrari, in una trasmissione televisiva, aveva raccontato:
«Entro nella sua stanza di ospedale il 1° settembre 1994 e lui disse: “Io morirò questo mese, esattamente morirò prima del 25 settembre”, e lui è morto il 22 settembre.»

Le testimonianze del personale sanitario presente sono sorprendenti. Le infermiere presenti raccontarono che, pochi attimi dopo la morte di Rol, dal suo torace si sprigionò una forte luce di un colore non definibile che illuminò intensamente la stanza per alcuni secondi, dirigendosi poi verso l’alto e scomparendo nel soffitto. Un’infermiera, ignara dell’identità di Rol, entrata poco dopo nella stanza, riferì di essere stata invasa da un senso di benessere e gioia intensi, uno stato psicofisico mai provato prima, che durò per diverse ore.

Scettici e credenti: un dibattito ancora vivo

La figura di Rol continua a generare dibattito. C’è chi lo considera un ciarlatano abilissimo e chi, invece, lo vede come un iniziato a verità superiori. Altri ancora lo studiano come possibile ponte tra scienza, spiritualità ed evoluzione della coscienza.

Anche oggi, molti si chiedono: era solo suggestione? Autosuggestione? O davvero Gustavo Rol era un uomo capace di infrangere le leggi note della realtà?

Il mistero che resta aperto

Gustavo Rol si è spento nel 1994, senza mai pubblicare un vero “metodo” o rivelare del tutto ciò che aveva scoperto. Ha lasciato dietro di sé una scia di fascino, interrogativi e testimonianze che ancora oggi appassionano ricercatori e curiosi.

Il suo è un mistero italiano, fatto di intelligenza, eleganza e silenzio. Un enigma che ci invita a guardare oltre l’apparenza delle cose.

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E tu?

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